APERTURA DELL’ANNO CATECHISTICO
ASSEMBLEA DEI GENITORI
PRESENTAZIONE DEL GRUPPO DELLE CATECHISTE
17.10.11
L’apertura dell’anno catechistico si è realizzata in un clima di festa e di partecipazione. Molti erano i genitori presenti a questo evento importante della vita della nostra comunità parrocchiale.
L’evangelizzazione dei fratelli e sorelle più piccoli, i bambini e ragazzi della comunità, è tra le azioni pastorali, una delle più vitali e impegnative della vita cristiana di una parrocchia: famiglie, genitori, catechisti, consiglio pastorale, gruppi ecclesiali, giovani, adulti e parroco.
Non c’è vita cristiana senza catechesi, senza evangelizzazione.
Nel progetto pastorale della nostra parrocchia, da due anni a questa parte, l’evangelizzazione dei più piccoli e' un'impegno prioritario e comporta un coinvolgimento totale delle famiglie che hanno i loro figli in età di catechesi.
Lo abbiamo sempre messo in evidenza: senza il coinvolgimento dei genitori la catechesi dei piccoli perde significato e spinta.
Oggi, innanzitutto la chiesa italiana, attraverso la Conferenza Episcopale, ci chiede di “educare alla vita buona del Vangelo”. Come si può realizzare questo progetto se i genitori non si coinvolgono in prima persona a educare, e cioè, a tirar fuori, o meglio ancora, a far emergere dal cuore dei loro figli quanto di buono Dio ha seminato nei loro cuori col dono della vita e della fede nel battesimo?
Anche la nostra chiesa diocesana nel programma pastorale ci dice che Dio educa il suo popolo –Discepoli di Cristo animati da una grande passione educativa.
Catechiste, animatori, consiglio pastorale, parroco e famiglie ci sentiamo tutti coinvolti in questo entusiasmante progetto pastorale.
Ecco perché, prima di cominciare la catechesi dei bambini ci siamo riuniti in assemblea tutti (beh! diciamo la verità: non proprio tutti!) i genitori (padre-madre: senza deleghe a nonni o a beby sitter!) per prendere coscienza di questa nostra responsabilità.
Per i genitori la questione educativa, oggi si è fatta particolarmente grave e complessa da meritare tutte le attenzioni possibili. E questo vale per ogni istituzione in cui ci sono delle persone che si relazionano tra loro: la famiglia, anzitutto, e poi la scuola, le associazioni, i movimenti e vari luoghi di incontro, noi qui come comunità ecclesiale. Consapevoli che siamo chiamati a fare i conti con una grande emergenza educativa.
Oggi si va diffondendo un certo scetticismo sulla natura stessa dell’educazione, si è più inclini pensare che è più giusto consegnare agli stessi soggetti la spontaneità dei processi evolutivi (arriveranno da soli a comprendere, con il tempo….) così facendo si vanno perdendo tutti quei valori che offrono un senso più preciso alla crescita delle persone. E’ naturale che se queste sono le premesse la proposta cristiana, diventa insignificante, l’educazione cristiana rischia di annacquarsi.
La sfida che ci si pone davanti e davvero ardua è vero: le persone fanno sempre più fatica a dare un senso profondo all’esistenza e i sintomi sono il disorientamento, il ripiegamento su se stessi, il narcisismo, la ricerca del sesso slegato dall’affettività e dall’impegno della vita, l’ansia e la paura, l’incapacità di sperare, il diffondersi dell’infelicità e della depressione.
E allora questo il nostro impegno: un cammino di educazione alla fede “insieme”!
Anche noi genitori rimettiamoci in gioco alla ricerca di quei valori che stiamo dimenticando!…
Noi catechiste, animate da grande passione educativa, ci sentiamo discepoli di Cristo che non vogliono tirarsi indietro, scoraggiate, di fronte alle sfide del nostro tempo; vogliamo, invece, rinnovare il nostro impegno, umilmente consapevoli, al di là di ogni nostro limite, dell’enorme valenza educativa che assume questo nostro impegno in ambito ecclesiale e civile.
Ci servirà ravvivare il coraggio, anzi la passione per l’educare.
Consapevoli che gli "strumenti" privilegiati di ogni catechista sono la Parola di Dio e il Catechismo della Chiesa Cattolica, la fonte e la sintesi della fede, cominciamo questo nuovo anno catechetico.
Nel progetto pastorale diocesano di quest’anno, Dio educa il suo popolo – Discepoli di Cristo animati da una grande passione educativa, il nostro Vescovo ci raccomanda:
l’importanza e l’utilità di portare la Sacra Scrittura a conoscenza dei giovani e di non trascurare la preghiera che è il polmone vitale e che assicura l’ossigenazione spirituale e soprannaturale dei singoli e delle comunità.
L’urgenza dei nostri tempi è quella di educare nella prospettiva del Vangelo.
Come fare?…
Acquisire familiarità con la parola di Dio. siamo sollecitati a riconoscere la centralità della parola di dio, poiché l’ignoranza delle Scritture è ignoranza di Cristo. Con la consapevolezza che prima che essere educatori degli altri siamo educati noi stessi da Dio .
il cammino di catechesi non si può improvvisare, va curato con molta attenzione nella molteplicità delle sue dimensioni: biblica, teologica, culturale, sociale, pedagogica, ciò comporta per i catechisti una preparazione adeguata .I catechisti sono dei ”maestri” sull’esempio di Gesù maestro il quale non solo era istruito intorno alle Scritture, ma conosceva bene i suoi interlocutori, perché leggeva nei loro cuori, fissandoli negli occhi con amore (Mc 10,21) riuscendo a dialogare con loro con intelligenza e sapienza pedagogica.
Anche il “bravo catechista” è esperto in “materia”, conosce coloro che gli vengono affidati, sa come rapportarsi con loro e comunicare il messaggio di salvezza, conosce gli strumenti che le scienze umane mettono a disposizione per svolgere bene il proprio compito di educatore, ha affinato un istinto verso l’educare che gli deriva dall’esperienza ma soprattutto dalla fede alimentata dalla preghiera, arricchita dalla grazia sacramentale, e dalla propria esperienza di vita familiare.
Ci impegniamo a far sì che l’ora di catechismo non sia all’insegna della noia ma della gioia così che i ragazzi ritornino volentieri per ascoltare la “parola “!
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